Quando arriva l’estate, seppur calda e opprimente, il mio Amore per Roma si rinnova e si compiace degli spazi aperti che ospitano concerti e manifestazioni refrigeranti che ti riappacificano con le giornate spesso umoralmente condizionate dall’afa.
Ieri sera attorno al laghetto di Villa Ada centinaia e centinaia di persone si sono riunite per ascoltare la Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
Una schizofrenia melodica che danza su un’armonia a tratti incalzante a tratti mansueta e che spoglia la musica, tirandone fuori l’essenzialità delle sonorità per poi rivestirle coi virtuosismi vocali di Petra Magoni.
E il testo si riappropria di vigore e del suo significato intrinseco e accattivante e rivive nel contrasto tra la voce morbida e acuta e il suono grave e deciso del contrabbasso.
Ferruccio Spinetti detta le pause, circoscrive gli spazi in cui volteggia libera Petra Magoni, per poi riacchiapparla quando la voce tenta la fuga. E la riporta nei confini di un quadro armonico e sublime. C’è una speciale intesa tra i due che restituisce un ascolto garbato e avvolgente.
Petra Magoni ci ha fatto conoscere anche un’artista inglese che vive a Roma e si chiama Sylvie Lewis che ha scritto alcune canzoni che saranno inserite nel loro prossimi album. Secondo me, merita di essere ascoltata.