La mattina di tre anni fa accesi il telefonino. Mi avevano cercato. Da Catania. Da Acireale. Sapevo già cosa volevano dirmi. Rimasi ferma per un lunghissimo attimo.
Mi ritorna alla mente l’immagine di me stessa immobile col cellulare in mano, nella vecchia casa.
Mi voltai e dissi: devo tornare in Sicilia.
C’ero stata qualche settimana prima e lei lo sapeva che quella volta sarebbe stata l’ultima occasione per abbracciarci come non avevamo mai fatto in tanti anni di amicizia. E mi strinse con la sua debole forza.
Io le dissi senza crederci: ci vedremo ancora. E lei si limitò a sorridermi.
Ora, quando penso a Viviana, mi vengono in mente solo i nostri viaggi insieme, l’Erasmus e le lunghe conversazioni telefoniche.
Dei mesi della malattia non ricordo immagini, ma solo parole, sensazioni e il fremito del suo respiro. E poi tante risate. Le risate soffocavano in qualche modo la sofferenza di chi sarebbe rimasto e forse, chissà, attenuava i dolori che ogni giorno puntualmente ricordavano a Viviana che ciò che stava finendo stava in realtà generando altro.
Oggi parte di “quell’altro” è la realtà concreta della Casa della Speranza, un’opera a favore degli ultimi che Viviana ha voluto con tutta se stessa e che i suoi genitori, gli amici e i volontari dell’Associazione Viviana Lisi stanno portando avanti con devozione e grande entusiasmo.
La Casa della Speranza “Viviana Lisi” si trova in Corso Europa a Riposto (Ct)
Per informazioni, donazioni o semplicemente per acquistare il libro Raggi di Speranza potete scrivere a:
associazionevivianalisi@yahoo.it
casasperanza.vivianalisi@yahoo.it