Quest’anno è stato davvero difficile trovare il film di Natale adatto a me e ai miei genitori e così, dietro suggerimento di mio padre (a.k.a. Il Nonno) siamo andati a vedere Leoni per Agnelli…che però è piaciuto solo a me e a mia madre.
Non è un capolavoro, nè tanto meno un forte film di denuncia, e non racconta di più di quanto già non si sappia, ma mostra, attraverso uno sguardo discreto e moderato, quanto la guerra in Afghanistan (e con essa tutte le guerre) riguardi profondamente le vite dei singoli e la successiva costruzione di una coscienza critica comune. Davanti a un’America e forse anche un’Europa ormai assefuatte dalla visione della violenza bellica, le parole del Professor Malley al suo giovane allievo sono un tentativo maieutico di risvegliare il senso di partecipazione (qualunque forma esso possa assumere) alla causa comune, alla costruzione di un destino personale che coinvolge comunque la collettività. “Libertà è partecipazione”, no?
Nell’altro piano narrativo del film, nella stanza del potere, parole, foto e simboli raccontano la storia di una precisa strategia che ha portato solo al fallimento e viene sbandierata la nascita di un’ ulteriore teoria bellica che però rivelerà nel finale del film (ma già la Storia parla da sé) la disillusione della vittoria. Nel dialogo, magistralmente scritto, tra un senatore assetato di vittoria a qualunque costo e una giornalista sdegnata e confusa, si delinea il cinico e perverso delirio di onnipotenza del potere americano che manda al massacro, manovrandoli come esche strategiche, i giovani soldati costretti, paradossalmente, ad arruolarsi per sopravvivere.
Anche la morte è una delle conseguenze possibili della presa di posizione nei confronti della guerra e lo si vede, seppur in maniera un po’ retorica, anche nel finale del film, che lascia comunque un senso di sgomento e smarrimento che, a mio avviso, lentamente si insinua nello spettatore fino a concretizzarsi in un’opinione precisa e delieata…qualunque essa sia.
Ammappa.. sono l’unico pirla che si è fatto convincere e a Natale ha visto “Una moglie bellissima” và bè.. Wonderpao.. tanti auguri e che il 2008 sia un anno meraviglioso, un abbracio Gian luca e Daniela..
Dai, c’è gente che va a vedere Natale in crociera… o l’hai visto anche tu?!?
Vi auguro un 2008 stratosferico,
WP
Wonder.. ma no.. Natale in crocera no.. va bene farsi convincere, ma a tutto c’è un limite..