Se ti perdi nel bosco non muori né di fame né di sete, né perché ti sbranano i lupi, muori per la vergogna di esserti perso.
E la vergogna ti paralizza al punto da riuscire a chiedere aiuto solo quando ormai è troppo tardi.
Ed è per evitare tale vergogna che Pepe decide di restituire Manu, un bambino problematico di 8 anni, che ha preso in affido insieme alla moglie Lucia. Ma allo stesso tempo quel sentimento di vergogna attanaglia la coscienza della madre naturale di Manu che pensa di potersi riscattare dai suoi errori riprendendosi suo figlio e strappandolo ai genitori affidatari.
Pepe e Lucia, ignari di quanto la donna stia tramando, di fronte alla sconfitta della loro genitorialità, iniziano un confronto reciproco e con se stessi che li scopre entrambi imprigionati dalla vergogna per i segreti e i traumi del passato.
La fiducia è ormai minata, ma sarà anche il punto di partenza verso il cambiamento interiore e il distacco dai propri drammi emotivi ed esistenziali.
La Vergüenza di David Panel è un film misurato e garbato che narra un dramma con estrema delicatezza e raffinatezza di dialoghi e immagini. E’ il semplice racconto di un blocco emotivo sapientemente metaforizzato dalla sospensione dell’erogazione dell’acqua corrente. Una sorta di bolla emotiva di tensione scoppia e si risolve nel corso di una giornata fino a sfociare in un finale di speranza un po’ didascalico, ma che tuttavia è in linea con la naturale evoluzione della storia.