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Scena 101/18 Esterno Giorno

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“Ed è MOTORE!”
“MOTORE PARTITO!”
“BUONA!”
“AZIONE!!!”

Sì, ingegnere, stiamo aspettando l’incartamento dalla procura di Palermo….” 

Queste sono state le prime parole pronunciate dal mio alter ego artistico, la segretaria stronza.
Mi sono divertita come una matta, ma in fondo giocavo in famiglia.  Non ho tradito emozione alcuna, felice e contenta (il set è il mio luogo naturale) sono partita in quarta e ho eseguito la parte e i movimenti nel modo giusto.
Brava WP! Sono orgogliosa di me stessa!
Ma il punto di vista più affascinante della macchina da presa rimane sempre quello che sta dietro, pertanto non mi diletterò in carriere artistiche alternative e proseguirò lungo la mia strada.

to be continued…

Debutti, astuzie femminili e…maschietti!

pushup.jpgMartedì mattina appuntamento sul set alle ore 7.00. Un’ora di preparazione (trucco, parrucco e costumi) e WP diventerà la “segretaria stronza”, segnando il suo debutto attoriale nel mondo della soap! Ebbene sì, quando la personalità multiforme strasborda, è inevitabile approdare all’eccentrico lido della Settima Arte.
E così Agrodolce non solo accoglierà il mio nome nella troupe list dei titoli di coda, ma mostrerà all’Italia intiera il mio bel faccino.
Per mezza giornata sarò attrice…beh, veramente figurazione, ma speciale, però.
Parlo! C’ho 4 battute!!! E mica del tipio: il pranzo è servito, tsè!
Non posso narrare oltre, non voglio certo rovinare la suspance di quando, tra tanti e tanti mesi, andrà in onda la puntata che mi vedrà sfoggiare le mie doti recitative!

Perciò stamattina prova costume..bisogna vestire il personaggio.
Indosso le diverse camicie a disposizione, mi slacciano i primi bottoni, poi la costumista mi lancia un’occhiata delusa al décolleté e mormora: ho la soluzione per te!
Si avvicina a un cesto pieno di cianfrusaglie e tira fuori due “spalline”. Le osserva compiaciuta e trionfante me le porge. Io le guardo incuriosita e penso: ma se c’ho du spalle che meno male che nun so’ leghista, se no me scambiavano pe a moglie de Hulke!
Lei mi fissa aspettando una mia reazione, io ricambio lo sguardo spalancando gli occhi interrogativi. Lei sorride un po’ imbarazzata, poi mi infila le protesi nel reggiseno e… magia…Le due gemelle si incontrano per la prima volta, l’una accanto all’altra, strette strette nell’abbondanza burrosa del mio decollété.
Lo fanno tutte dice lei.
Il mio sguardo compiaciuto si fissa sulla gloriosa scollatura. Però…, penso ridacchiando. E la femminuccia che c’è in me, vanitosa ed esibizionista più che mai, si riversa nei corridoi a sfoggiare la gioia dell’abbondante scoperta.
E incontro proprio lui, mischino,il collega meraviglioso, a tratti timido, vittima delle mie innocenti provocazioni.
Si ferma, mi mette al corrente su un problema di produzione, poi si accorge della novità, l’occhio cade costantemente sulle bimbe cicciotte e si sforza di riportare i suoi bulbi oculari verso i miei, ma è un’operazione troppo complicata da fare contemporaeamente a quella di imbastire un minimo di discorso sensato su una location e una giornata di set difficle. È più forte di lui, quel pensiero lo attanaglia, qualcosa non gli torna e parla in maniera sconnessa, è visibilmente impacciato, come ha potuto non accorgersi di tale “generosità” in tutti questi mesi…. Lo blocco, gli sorrido e gli dico: tranquillo, è tutta roba finta e, con gesto seducente e ridanciano, lentamente avvicino le mani ai bottoni della camicetta. Lui strabuzza gli occhi, una goccia di sudore gli riga la guancia sinistra, forse comincia a tremare.
Infilo la mano nella scollatura, estraggo una “spallina”. Una delle gemelle sprofonda nell’oblio di sempre, mentre l’altra, spocchiosa, tenta di rimanere sul podio.
Poi lui sorride, e mi dice, beh, mi sembrava strano che non me ne fossi accorto prima. E, pensando di esserne uscito con dignità, ritorna verso il suo ufficio.
E forse si consola pensando che il suo testosterone è ancora desto e brioso come non mai.

E ti amo Mariooooooo…

tottiehilary.jpgAll’ufficio comunale del Municipio 18 di Roma questa mattina c’era tanta gente. Alcuni già stanchi,  altri avevano raggiunto un livello di scoglionamento sproporzionato rispetto alla lunga giornata che era solo all’inizio. Tra sguardi scuri e volti ingrigiti, gli occhioni spensierati e allegri di WP cercano quelli azzurri e sorridenti di Marco, che attende in piedi dietro la porta dell’Ufficio Matrimoni. Un quarto d’ora più tardi la porta si apre e i due innamorati vengono introdotti nella Sala del Giuramento.
Dietro il messo comunale,  abbondante e prosperosa icona almodovariana, l’immagine incorniciata del matrimonio  romano per antnomasia: lei, Hilary, di bianco vestita, lui, Francesco, impacciato nell’elegante tight, nell’attimo del bacio appassionato all’uscita della chiesa. Come a dire: prendete esempio da loro e amatevi per tutta la vita. E intorno ai due sposi i ricordi dei trionfi della Maggica proprio il giorno dopo la disfatta.
Ma bisogna comunque andare avanti e continuare a lavorare.  E, così il nostro messo generoso, con l’amaro in bocca di fine campionato, ci fa accomodare davati alla scrivania e, senza troppo entusiasmo e con una stentato senso della professionalità, ci legge qualcosa che ho completamente rimosso. Tanto c’era Marco accanto a me e qualunque cosa avessi firmato mi legava comunque a lui e questo mi bastava. Finchè lo sgurado non mi è caduto su quel nome: Mario. Mario? Chi cavolo è MARIO???
Stavo per promettermi a Mario!!!
Fermatevi, voglio scendere!!!
Ma poi mi volto verso di lui e riconosco i suoi occhi. Basta correggere una I in una C, e mentre la signora prosperosa ripete ciò che continuo a non ricordare, mi emoziono nel ritrovarmi accanto il mio futuro marito, Marco.
L’ennesimo tuffo al cuore…

Ricchezza, relax e spaghetti allo scoglio

Ieri, per la prima volta in vita mia, mi sono sentita ricca…no, non d’animo, su quello ci sto lavorando, ma RICCA COI PICCIOLI!!!

Al nostro arrivo al Welness Centre di Cefalù siamo state accolte dalla suadente melodia new age di Enya che ci ha sollevato tre metri da terra e condotto da un’elegante e manierosa signorina, la quale, con fare palermitano alto borghese, ci ha illustrato i vari percorsi verso il benessere. Sorridente e affabile ci ha offerto asciugamani e accappatoio, che con grazia e finezza ho lasciato scivolare per dare mostra del nuovo e lezioso costumino rosa coi fiorellini bianchi. Con passo felpato, ci siamo incamminate lungo il sentiero del relax tra docce tropicali, saune finlandesi, bagno turco e sauna (di cui finalmente ho capito la differenza). Infine un massaggio distensivo agli olii essenziali (…credo) e una lunga permanenza con tanto di abbioccata nella grotta relax tra finti uccellini cinguettanti e tisane depurative antistress.
Erano quasi le otto di sera quando ci siamo lasciate alle spalle l’oasi della serenità e mentre pensavo ai 48 euri lasciati sul bancone, un solo e irrefrenabile desiderio: vedere Enya morta e sepolta in una fossa ricolma di corpi di uccellini inerti e silenziosi !!!

Che bella mangiata di pesce avrei potuto fare con quei 48 euri!
Forse non è di relax che ho bisogno…

Pesce d’aprile e cotillons

cotillons.jpgDiverse sono le ipotesi relative all’origine del pesce d’aprile, tutte però hanno in comune una radice burlesca e giocosa. Tra le mie ipotesi preferite, quella che faceva coincidere il primo aprile con l’inizio dell’anno. Perciò tutti in fila, pronti? Squillino i cotillons!!! E vai col treninoooo…..PE PE PE PE PE PE….BRIGITTE BARDOT BARDOT….AHI AHI CARAMBA UOOOO’….AHI AHI CARAMBA…

7 Margherite colorate

margherite.jpg Una settimana fa ho messo 7 margherite vicino alla tua foto.
E’ stato bello rivedere i tuoi genitori e gioire insieme a loro pensando a te.
Ho visto la Casa della Speranza che hai lasciato in eredità agli ultimi. Gli stessi ultimi che cercavi lungo le vie di Catania, per offrire loro conforto e  compassione.
E mi sento una privilegiata per aver condiviso con te le tue umane debolezze, la tua ironia e tutti i tuoi capricci che nascondevano un grande bisogno d’attenzioni e d’amore. E quando hai accettato il tuo destino, hai scoperto quanto amore ci fosse attorno a te. E tu non sai quanto ce ne hai restituito!
E mi piace ricordarti quando ti arrabbiavi e tenevi il muso e poi ci ripensavi, ci ingozzavamo di waffeln alla nutella e ridevamo ballando nella tua piccola stanza di Freiburg sotto al poster di Acireale.

Un indimenticabile P-Day 3

Come faccio a pesarmi se la bilancia sta a Roma?” si chiese WP tentando disperatamente di eludere il problema…
Basta comprarne un’altra! Qui nelle lande sperdute, ci sarà pure un negozio di casalinghi!” Rispose la sua coscienza!

Ma lo scaffale delle bilancie “pregiate” era troppo in alto per le corte braccine di WP, che si accontentò di quelle in basso da 9.90€. E poi ce n’era una con un orsacchiotto disegnato, era la più bella!

Tornata a casa, l’emozione fu tanta nel vedere l’ago della bilancia fermarsi sul 72! Felice e contenta saltò per tutta casa, poi, sudata e gongolante, volle riprovare la stessa forte emozione! Poggiò con veemenza entrambi i piedi e, sotto il suo sguardo appannato, i numeri cominciarono a scorrere e scorrere e scorrere… fin quando il 78 non si fermò sotto l’ago. Incredula si ripesò e ripesò… 78, 70, 76, 74.
I chili si inseguivano freneticamente senza criterio e per sottrarsi alla tortura dell’ago, fuoriuscirono dall’aggeggio infernale. Occuparono l’aria risucchiandone tutto l’ossigeno.
WP capitombolò per terra priva di sensi.
Quando si risvegliò, sperò che fosse un brutto sogno, ma l’aggeggio infernale era ancora lì. Tremante si avvicinò: il dolce sorriso dell’orsacchiotto si era aperto in un ghigno diabolico!