Quando ho messo piede all’interno del Circolo dei Lettori di Torino, la sontuosità dell’atrio di Palazzo Graneri della Roccia, mi ha un po’ intimidito. Ma in fondo c’era da aspettarselo da una delle città più aristocratiche d’Italia. Timidamente, scalino dopo scalino, ho raggiunto la Sala Grande nel momento in cui il gruppo anobiitorino raccontava della propria esperienza sociale al di fuori della rete e di come aNobii, da semplice social network di catalogazione libri, sia diventato un valido esperimento di condivisione di passione letteraria e strumento democratico del giudizio. Al di là delle critiche istituzionalizzate, finalmente uno spazio per dar voce ai lettori, perchè i libri appartengono a chi legge e non a chi scrive!
Sempre sulla stessa linea, che avvalora il punto di vista del lettore, si è sviluppato l’intervento di Matteo Bianchi che ha sostenuto con fermezza l’idea che la scrittura stia mutando da atto individuale ad atto sociale, soprattutto grazie al web che permette agli esordienti di avere un valido riscontro nel feed back del lettore sconosciuto.
Una dura accusa contro la critica letteraria tradizionale è stata lanciata anche da Adriano Barone.
La rete ormai è il libero spazio di promozione di se stessi e di questa forza ne hanno fatto un progetto il poeta Tiziano Fratus, lo scrittore e giornalista Vanni Santoni, che ha ricordato l’esperienza del S.I.C., e gli autori di Yabooksbeta, una comunity di lettori e scrittori che propone un nuovo modello di mercato che produca e distribuisca cultura fino alla realizzazione di una nuova casa editrice e librerie sparse per il territorio italiano.
In tale contesto si inserisce perfettamente il progetto BlogMagazine rivista elettronica gratuita scritta da blogger che ha anche una sua edizione cartacea al fine di “evangelizzare” coloro che hanno poca familiarità con la lettura dei blog.
E se non si fa che parlare di scrittura creativa, i ragazzi di Finzioni invece pongono l’accento sulla lettura creativa e sulla necessaria e inventiva circolazione delle idee che legano l’un l’altro i libri nel meravigliso universo dell’immaginzaione.
Una delle iniziative più interessanti del LitCamp è stata senz’altro il tour della Torino Letteraria: dal cuore della città, Piazza Castello, sede di Palazzo Madama, a Palazzo Carignano, da Via Pietro Micca a Piazza San Carlo, dal Museo Egizio alla Galleria Subalpina, passando per il caffè Baratti alle cui Dame Golose dedicò una poesia Guido Gozzano. E in questa elegante città vissero Edmondo De Amicis che le dedicò il romanzo La Carrozza di tutti, Vittorio Alfieri il cui busto è ospitato al Teatro Carignano, Nietzsche che qui scrisse Ecce Homo poco prima di abbandonarsi alla follia (è in piazza Carignano che abbracciò un cavallo in preda a un pianto convulso). E poi ancora Salgari, Calvino, Fruttero & Lucentini, fino al grande Pavese che decise di abbandonare la vita proprio qui a Torino, nell’agosto del 1950, in una camera dell’Albergo Roma.
E mentre passeggiavo tra le vie di questa città profumata di letteratura, chiacchieravo amabilmente con Roberto di Bra, patria dello slow food, di buon cibo, della mitica fiera del formaggio, ma anche di cinema, tv, fantascienza, sceneggiature, blog e e-books. E lo ringrazio infinitamente per il regalo mangereccio che mi ha lasciato allo stand della Simplicissimus e che ritirerò stasera.
Grazie tantissimissime anche a Gabriele, che, senza conoscermi, mi ha accolto con tanta gentilezza al LitCamp e mi ha suggerito diversi posti interessanti di Torino da visitare e soprattutto mi ha indicato dove gustare il vero bicerin torinese.
to be continued