Ieri, immersa ne L’altra Estate a Garbatella ho visto nuovamente Ascanio Celestini.
Zainetto in spalla, saltellando tra il pubblico abbarbicato nei piccoli spazi rimasti, Ascanio è salito sul palco e ha raccontato le sue storie.
L’immediatezza, la semplicità delle parole, scarne, ma dense, la serenità che si espande, la capacità di scandagliare grandi pregi e grandi difetti dell’umanità, un pizzico di satira genuina e la magia della tradizione del racconto orale.
E poi l’ingenuità di Giufà e la saggezza di Re Salomone che fanno parte di ognuno di noi, sono entrambe dentro di noi, basta ascoltarle. Perchè spesso si dà troppo valore a ciò che paghiamo con la fatica e col sudore e ci si chiude nell’orgoglio del proprio io, la mente si annebbia e il cuore non ascolta…e la bellezza ci sfugge via.