Non voglio entrare nel merito della legalità o no del decreto salvaliste, ma sento l’urgenza di urlare la mia indignazione verso l’indignazione scomposta manifestata dal Popolo Viola sabato in Piazza del Pantheon e domenica in Piazza Navona a Roma.
Chiacchiere, bandiere di partito, come se la legalità appartenesse solo a una classe politica e poi tanta, troppa retorica che culmina con la lettura del Discorso di Pericle agli Ateniesi di Tucidide! Ma sfortunatamente non siamo nel 461 a.C e i valori a cui ci dobbiamo appellare costituiscono un baluardo dal quale partire per evolvere verso una strategia d’azione illuminata e riformista.
Questo confronto impari va avanti da troppi anni, e loro, quelli che affermano, sbraitando da palchi improvvisati, di condividere i miei stessi valori di democrazia, laicità e legalità, non procedono mai.
Stremati da un allenamento eterno, si crogiolano e si autocelebrano nell’eloquenza accademica e altisonante.
Non ne posso più di questi intellettualismi al caviale!!!
Ormai non ci resta che l’ultimo appiglio al diritto di partecipazione: il voto! E contro il disfattismo (seppur comprensibile) di coloro che ritengono che il voto non abbia alcun valore perche’ nessun valore hanno le persone da votare, sono convinta che esercitare tale diritto diventa sempre più indispensabile!
Mi ricorda il mio amico Andrea le parole universali di Martin Luther King: “La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.”
“Chi accetta il male passivamente è responsabile quanto chi lo commette.”
E sempre Andrea sottolinea l’urgenza di scegliere, scegliere, anche il meno peggio, ma scegliere!
Schierarsi, smuovere, fare qualcosa! Il “tutti fanno schifo” e il “tanto il voto mio che cambia?”, in questa situazione altamente compromessa di democrazia, equivalgono al dare via libera ad una china ancor più dolorosa.
Siamo passati dallo Stato di Diritto allo Stato contro il diritto, ha esordito Emma Bonino dalla Piazza del Pantheon, abbiamo dissipato la stima dell’Europa e molti italiani hanno perso la fiducia in un paese migliore, lasciandosi andare a inettitudine e apatia politica .
Ma l’Italia non si riconosce più nella politica delle astuzie e dei raggiri e ha fame di legalità e giustizia.
Per favore, andiamo tutti al votare!
sono perfettamente d’accordo con te. bisogna votare perché è l’unico diritto che abbiamo.
anche se di questi tempi presa della bastiglia e ghigliottina riecheggiano nella mia testa