Incertezza.
Suggerisce già il prologo ed è il sapore del finale di questo film troppo personale e troppo ostico per chi come me, non ha una sensibilità ebraica da poter cogliere certe raffinatezze stilistiche e culturali di cui è disseminato il film.
E mi dispiace non poco aver mancato l’occasione di poter godere di questo piccolo quadretto stilistico in cui un uomo comune, che vive esperienze di vita comune, si sente messo alla prova da Dio e cerca conforto proprio nelle istituzioni che quello stesso Dio rappresentano.
In altre parole è la semplice messa in scena del principio di indeterminazione e della ricerca di un equilibrio attraverso le strutture sociali della comunità ebraica dell’America del Mid West degli anni ’60.
Un professore di fisica viene lasciato dalla moglie per un Serious Man, che non diventa un suo rivale, ma un modello di rettitudine a cui potersi ispirare.
Ha il peso di un fratello disoccupato e depresso, dedito al gioco d’azzardo, ha due figli totalmente disinteressati a lui e una vicina seduttrice. In più, un suo allievo lo ricatta e vive l’ansia per la speranza di un’ imminente promozione.
La narrazione di questo ritratto però, dipinto con dei colori troppo angoscianti e opprimenti, arriva zoppicando e parla una lingua a me incomprensibile, troppo lenta e faticosa, suscitandomi lunghi momenti di noia e tristezza.
La religione non conforta, la famiglia nemmeno, la pellicola segue il suo cammino centripeto ruotando vorticosamente intorno a se stessa senza arrivare a nulla, perché non vuole arrivare a nulla. Allora mi chiedo, perché raccontarlo?
Ho provato a bussare alla porta, i fratelli Coen mi hanno aperto, ma non sono riuscita a varcare la soglia, come se una forza mi avesse impedito di entrare.
Pertanto, sospendo il giudizio, forse troverò un’illuminazione tra questi versi:
When the truth is found to be lies
You know the joy within you dies
Don’t you want somebody to love ?
Don’t you need somebody to love ?
Wouldn’t you love somebody to love ?
You better find someone to love…
(Somebody to love – Jefferson Airplane 1967)